
Una parola rara e un neologismo.
Una parola nuova, anzi due
Diegesi = dal greco διήγησις, ‘narrazione’, ‘racconto’, composto di διά, ‘attraverso’, e ἡγέομαι, ‘condurre’, ‘guidare’, connesso al verbo διηγέομαι, ‘(io) descrivo (in dettaglio)’).
In narratologia, è la rappresentazione narrativa indiretta, mediata, di una vicenda. In opposizione alla mimesi, che è la rappresentazione recitata, diretta, immediata e incarnata di quello stesso contenuto di storia.
Diegesi è quindi un po’ l’opposto di mimesi.
Diegetico è anche il narratore che è anche protagonista della storia; mimetico è il personaggio che si identifica perfettamente alla situazione che interpreta.
Qui scopriamo anche che c’è un neologismo:
Narratologia, parola introdotta in Italiano nel 1969.
Il termine narratologia fu coniato dal filosofo Tzvetan Todorov nel 1969, per indicare lo studio delle strutture narrative.
Ne abbiamo sentito parlare la prima volta quando abbiamo studiato il Manzoni. E poi l’abbiamo incontrato tante volte,
Floruit Raramente ho incontrato in Italiano questa parola che dalla sua origine latina si è trasferita sic et simpliciter nell’italiano dotto.